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martedì 3 febbraio 2009

'THE INDEPENDENT': CLONAZIONE PUO' ESSERE RISPOSTA PER SALVARE SPECIE IN ESTINZIONE?

da theindependent.co.uk

Perche’ questa domanda?

Una specie di capra di montagna, lo stambecco dei Pirenei, che si era estinto nel 2000, è "resuscitato" grazie ad alcuni scienziati che, con l’aiuto di capre domestiche, ne hanno realizzato un clone. Purtroppo la risurrezione è stata di breve durata: lo stambecco e’ morto pochi minuti dopo la nascita, a causa di difficolta’ respiratorie. Tuttavia si tratta del primo esperimento con cui si e’ riusciti a creare un clone e a far nascere un esemplare di una specie estinta.

Come hanno fatto e perche’?

Gli scienziati, guidati da Jose Folch (Università di Saragozza), hanno voluto vedere se in qualche modo fosse possibile conservare il materiale genetico dello stambecco. Avevano prelevato alcune cellule della pelle dall’orecchio dell’ultimo esemplare conosciuto rimasto in vita, una femmina chiamata Celia. Il prelievo era stato effettuato nel 1999 e subito dopo Celia era stata rimessa in liberta’, ma nel gennaio 2000 è morta schiacciata da un albero cadutole addosso. Le cellule della pelle di Celia, pero’, erano state accuratamente conservate in azoto liquido a circa meno 196°. Per molti anni l’equipe di scienziati ha portato avanti una serie di esperimenti. I ricercatori sono stati in grado di effettuare il ''trasferimento'', impiantando 57 embrioni in capre domestiche, la specie piu' vicina allo stambecco dei Pirenei. Si tratta della stessa tecnica che ha portato alla clonazione della pecora Dolly.


Quanto è affidabile il processo?

Il processo di clonazione è ancora inefficiente, anche se fatto tra esemplari della stessa specie. Quando, nel 1996, e’ stata clonata Dolly, ci sono voluti 277 tentativi ed uno solo, alla fine, ha avuto esito positivo. L’esperimento dello stambecco e’ stato ancora piu’ difficile in quanto si trattava di fusione di cellule di specie diverse: su 57 embrioni idonei ad essere impiantati nelle capre, sette sono state le gravidanze e solo una, alla fine, e’ andata bene.


Si sapeva che lo stambecco avrebbe potuto non sopravvivere a lungo?

E’ evidente che gli animali clonati possano non sopravvivere a lungo perche’ spesso sono afflitti da problemi di sviluppo. Proprio per questo alcuni biologi sono scettici nei confronti di esperimenti che hanno l’obiettivo di 'ricreare' esemplari di specie estinte.

Esistono metodi piu' sicuri per clonare animali?

Un nuovo metodo, ancora in fase di sviluppo, e’ quello delle ‘’cellule staminali pluripotenti indotte’’ (Ips). Come suggerisce anche il nome, le cellule possono essere ottenute dalla blastocisti o, meglio, da quelle poche centinaia di cellule che si sviluppano al suo interno, cinque o sei giorni dopo la fecondazione e che proseguono nello sviluppo fino alla formazione dell'embrione. Gli scienziati, inoltre, hanno dimostrato che le cellule staminali embrionali, frutto del metodo Ips, si possono sviluppare totalmente nel grembo materno.

E qual è l'eventuale obiettivo?

L'obiettivo è quello di affinare la tecnica in modo che, ad esempio, le cellule della pelle di un animale in via di estinzione possano essere geneticamente modificate in laboratorio per creare cellule Ips da trasferire nell’embrione clonato che, a sua volta, sara' trasferito nel grembo materno. Alcuni gruppi di ricercatori vedono questo metodo come una possibile alternativa al metodo Dolly per la clonazione di animali in via di estinzione.

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