da elpais.com
di Paolo Flores D'Arcais, filosofo e direttore di ''Micromega''
Quello che Berlusconi sta cercando di fare e' un vero e proprio tentativo di golpe morale ed istituzionale. Vuole imporre al paese una legge medievale, che mira a togliere alle persone il diritto di decidere sulla propria vita e sul proprio corpo, per consegnarlo alla volontà totalitaria della Chiesa e dello Stato. E, in tal modo, nonostante tutte le decisioni adottate in tal senso da parte della magistratura (di ogni ordine e grado, compreso quello europeo) e il rifiuto del Capo dello Stato a firmare un decreto legge palesemente incostituzionale, Berlusconi ha annunciato che intende stravolgere legge e Costituzione con una seduta fiume del Parlamento e con proclami diretti al 'popolo' (cioe' ai telespettatori che manipola in forza del suo monopolio televisivo totalitario).
Il caso di Eluana Englaro è chiarissimo: in stato vegetativo da 17 anni, in stato vegetativo permanente da diciassette anni, aveva espresso al padre e agli amici la sua ferma volonta' di non essere 'salvata' da nessuna macchina, se mai le fosse accaduto quello che era accaduto ad una sua amica. Tale volonta' e' stata giudicata inequivocabile dai tribunali che si sono dovuti pronunciare, e quindi una sentenza definitiva e inappellabile ha consentito che a Eluana venisse 'staccata la spina'.
D'altro canto, la Costituzione italiana garantisce al cittadino il rifiuto di qualsiasi trattamento medico, anche quando la mancanza di esso possa provocare la morte. Non si puo' imporre, inoltre, l'alimentazione forzata.
Berlusconi ha deciso di aprire un vero e proprio 'casus belli', dichiarando la sua intenzione di cambiare immediatamente la Costituzione, dichiarando di voler cambiare immediatamente la Costituzione per poter governare sistematicamente con decreti-legge, senza le 'lungaggini' delle discussione parlamentari, proclamando così in modo aperto la sua pulsione di dittatura. L’Italia entra perciò in un periodo di emergenza democratica assoluta, tanto più grave in quanto l’Europa sembra ancora non rendersi conto della serietà della vocazione totalitaria di Berlusconi.
Nel paese è partito immediatamente un tam-tam mediatico di cittadini che vogliono auto-organizzare l’opposizione alle azioni liberticide del governo. Manca invece una reazione degna del nome da parte del Partito democratico di Veltroni, ormai impantanato nella sua subalternità psicologica e culturale al berlusconismo, malgrado le dichiarazioni di Berlusconi non lascino ormai adito a dubbi: il suo governo vuole distruggere ogni forma di controllo, ogni limite, ogni “balance”, ogni autonomia, che intralci la dittatura di fatto del governo.
Magistrati, giornalisti, sindacati e, piu' in generale, tutti i cittadini impegnati, vengono dichiarati 'comunisti', o magari vicini al terrorismo, solo perche' non si piegano ad un governo eversivo che sta facendo a pezzi la democrazia liberale in Italia.
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